Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Personaggio: Penteo
Présence d’Ovide dans l’Œdipe de Sénèque: formes et significations
tra l’opera ovidiana e il teatro di S. esiste una continuità poetica e simbolica e il DPS è particolarmente evidente come S. attraverso Ovidio riesca non solo a superare Sofocle, ma anche a intrecciare una serie di paratesti ovidiani (da met., trist., Pont.) relativi al mito di Tebe
Seneca’s Ovidian loci
intertestualità fra Ovidio e Seneca: DPS, HFU, PHN e Ov. Met. 3 sulle colpe ancestrali di Tebe e sulla descrizione del paesaggio; MED (e THS) e Ov. Her. 12, Met. 6-7 sullo scelus di Medea (e Atreo); MED, GMM, PHN e Ov. Her. 6 e 12, Trist. 2 e 4 sull’esilio; TRD e Ov. Met., Trist. 1,3 sul dolore dei vinti; Ov. Ib. modello per la descrizione dell’oltretomba e di inamene terre d’esilio, esperienza condivisa da entrambi gli autori
Truth-inducement in Greek myth
Disamina di undici brevi scene tratte dalla mitologia classica greca che mostrano come il modello economico della “game theory” rimandi ai metodi che inducono qualcuno a dire la verità
Le Menadi immemori (Sen. Oed. 440 ss.). Sulle funzioni di un coro senecano
analisi del mito di Penteo proposto dal coro di DPS 432-444; innovazione del mito rispetto a Ov. met. II, 69-70; motivo delle Menadi immemori del loro misfatto (uccisione efferata di Penteo); interpretazione dei versi relativi alla luce della successiva (439-508) laus Bacchi; smemoratezza delle Menadi come prova della potenza esercitata dal dio sulle sue seguaci; valenza contrastiva del coro rispetto all’azione drammatica; rapporto dialettico mito / realtà; la strada di Edipo non può essere quella del mito; a lui la “smemoratezza” non è concessa, deve affrontare il proprio destino di uomo
Finale di tragedia: il destino di Ippolito dalla Grecia a Roma
Analisi della parte finale di PHD, relativamente alla parte della morte di Ippolito; esame delle divaricazioni più notevoli tra l’Ippolito euripideo e il finale di tragedia di S.: mentre la lysis euripidea ha una funzione distensiva dopo il trauma del riconoscimento, in S. la sezione si trasforma in un prolungato rito funebre, che perpetua il dolore in modo crudele e privo di pietas; il motivo dello scempio del cadavere si ritrova in Leucippe e Clitofonte di Achille Tazio (morte di Caricle) e nel XV libro delle Metamorfosi di Ovidio (Ippolito-Virbio); lo sparagmós di Ippolito ha un precedente nelle Baccanti di Euripide. L’A. non esclude la possibilità di una fonte diretta greca perduta alla base della PHD, oppure di un intermediario latino come Accio; afferma però che S. risente anche della familiarità dei Latini con le descrizioni ricche di pathos e con l’immaginario collettivo del presente legato alle guerre civili. Inoltre sottolinea l’importanza dell’antiteismo della tragedia di S. e la sua differenza dall’Ippolito euripideo: in S. il gesto paterno della ricomposizione delle membra sembra destinato a perpetuare la ricerca della pacificazione interna del personaggio
Riflessi di teorie mediche nelle “Baccanti” di Euripide
nell’ambito di uno studio sulle conoscenze, fondate sull’osservazione personale e sulla lettura di testi medici, che Euripide dimostra di possedere circa le cause e i sintomi degli attacchi di follia biliare, si prendono in considerazione le teorie espresse a tale riguardo da S. e da altri autori dell’antichità